Negli ultimi anni assistiamo a significativi cambiamenti nel regime delle piogge, infatti sono sempre più frequenti fenomeni di durata breve, ma molto intensi.

Questo genere di eventi comporta delle forti criticità sia in ambito urbano che rurale, con sovraccarico dei sistemi fognari e i ben noti allagamenti di strade, di edifici, ma anche campi agricoli produttivi.

Il Parco ha strumenti e potenzialità per diventare parte attiva nel fronteggiare i cambiamenti climatici in atto.

L’ambito di sua competenza è di trovare modalità nella gestione del territorio naturale e collaborare in sinergia con altri enti e che hanno ambiti di azione diversi (Comuni, Enti di gestione delle acque, etc) per fronteggiare il problema.

Un esempio che ci fa capire cosa sta facendo il Parco in questa direzione è il progetto che è stato portato avanti sulla piana di Bellusco Mezzago.

Il Parco ha connesso un’ampia porzione di territorio agricolo, circa 15 ettari, a una rete di canalizzazione che fa convergere l’acqua piovana a delle vasche di raccolta e percolazione che sono state realizzate su aree pubbliche.

L’obiettivo è di favorire l’infiltrazione delle acque meteoriche, senza che si creino problemi al sistema fognario e alla viabilità circostante.

Grazie anche alla collaborazione degli agricoltori conduttori dei fondi abbiamo realizzato circa 400 m di canali di raccolta acque e sono in programma ulteriori 350 m non appena le coltivazioni si saranno concluse.

Un’attività questa che il Parco sta portando avanti collaborando anche con Brianzacque, alla quale abbiamo dato supporto sugli aspetti naturalistici, nel ben più ampio intervento che sta vedendo la luce nella zona del CTL3 fra i comuni di Bernareggio, Carnate e Ronco Briantino.